È grave per me questo lungo silenzio dell’Unione sul Decreto Legislativo del 10 febbraio 2006, la cosiddetta Legge Delega in campo ambientale (L. 308/04). Respinta la prima volta da Ciampi ma poi da lui firmata il 3 aprile questa legge è entrata in vigore il 29 aprile. Dopo la firma di Ciampi è calato un silenzio quasi totale su questa legge che costituisce un vero “terremoto ambientale”. “Il 10 febbraio – ha affermato Federambiente – è un giorno nero per l’ambiente italiano. Questo provvedimento ingestibile renderà più difficile il governo del sistema dei rifiuti nel nostro paese”.
È un vero attentato all’ambiente e quindi alla salute dei cittadini.
Questo rende ancora più grave e pesante il silenzio dell’Unione. È chiaro come sia i partiti dell’Unione come le regioni (anche di centrodestra) nonché gli enti locali e le principali associazioni ambientaliste (Legambiente, WWF, Italia Nostra…) abbiano avversato questa legge. Per questo mi meraviglia e mi fa male soprattutto questo silenzio dell’Unione, mentre alcuni decreti della legge delega già sono entrati in vigore.
Quello che più mi preoccupa in questo decreto è come affronta il problema dei rifiuti.
Infatti dei 41 decreti attuativi da parte del governo, ben 28 hanno a che fare con rifiuti-bonifiche. Infatti sulla gestione dei rifiuti il decreto è strutturato su due aspetti fondamentali:
Privatizzazione generalizzata del settore con l’introduzione dell’obbligo di esperire gara pubblica per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti da cui sono escluse le società a capitale pubblico e probabilmente anche quelle a capitale misto.
Disincentivo della raccolta differenziata, riduzione dei controlli ambientali e riduzione degli obblighi delle dichiarazioni ambientali da parte delle imprese.
La conseguenza di tutto questo sarà:
maggiori costi per il trattamento dei rifiuti che graveranno sui cittadini mentre solleverà le imprese;
la proliferazione delle eco-mafie.
Questo è per me, l’aspetto più grave di questo Decreto Legge che viola più volte il dettame costituzionale, disattende importanti normative comunitarie, ignora i risultati di numerose commissioni di indagine.
Per questo chiediamo all’Unione di:
esprimere pubblicamente il ripudio del Decreto Delega così com’è;
appellarsi alla Corte Costituzionale perché si esprima al più presto sulla costituzionalità del Decreto;
di istituire un gruppo di lavoro con rappresentanti di tutte le forze politiche dell’unione insieme a quello delle regioni di centro-sinistra che hanno già inoltrato ricorso alla Corte Costituzionale.
Tutto questo diventa per me così importante in questi giorni in cui il Comitato Civico contro i Rifiuti Tossici inizia il suo impegno sui rifiuti che minacciano di uccidere questa meravigliosa città di Napoli.
Questo è il tempo dell’azione e dell’impegno.
Alex Zanotelli
Napoli, 15 maggio 2006