Prosegue la mobilitazione dei giornalisti per difendere le garanzie contrattuali sottoposte a un duro attacco dagli editori nell’ambito della vertenza sul rinnovo, che rimane bloccata.
Giovedì 2 marzo i giornalisti italiani saranno a Sanremo a manifestare durante il festival, nel nome della libertà d’informazione, della tutela di precari e free-lance oggi malpagati e ricattabili, della dinamica salariale. [Comunicato della Federazione nazionale della stampa ]
Nonostante che il contratto Aeranti – Corallo sia stato già rinnovato, nonostante che l’Aran abbia finalmente accettato al tavolo della trattativa il Sindacato dei giornalisti italiani per la definizione del profilo professionale dei colleghi degli uffici stampa pubblici, la Fieg si rifiuta di dialogare e di riprendere il confronto sulla piattaforma presentata dalla Fnsi. Dopo la grande manifestazione di Torino, in apertura dei Giochi Olimpici invernali, ora l’appuntamento è a Sanremo proprio nel mezzo del Festival della canzone. Ecco il programma dettagliato dell’iniziativa.
PROGRAMMA
Data: 2 marzo Sanremo
al mattino dalle ore 10.30 appuntamento di fronte all’Ariston in via Matteotti sede della conferenza stampa
distribuzione di volantini bilingue, presidio informativo sui temi dei rinnovi contrattuali Fnsi Fieg, riforma previdenziale e Uffici stampa con la partecipazione delle delegazioni provenienti dalle varie regioni italiane e dei vertici degli istituti di categoria: Inpgi, Ordine, Casagit, Fondo Complementare e dei gruppi di specializzazione: Ussi, Cronisti, Gus, etc.
alle ore 12 interventi, prima della conferenza stampa quotidiana del Festival, del Segretario generale Fnsi, Paolo Serventi Longhi, e del Presidente Fnsi Franco Siddi
Durante il presidio e nelle vie adiacenti che collegano alla piazza dove ha sede la Tenda della Pace e dove, nel pomeriggio, dalle 15 alle 16.30 si svolgerà l’incontro pubblico sui temi della vertenza e dell’informazione con i giornalisti.
Nani subito, l’occasione fa l’uomo nano: sette nani viventi interpretano il contratto. Ci saranno: “previdenzolo”, “contrattolo”, “precariatolo”… con Biancaneve (“Borisbancheve”) che parteciperanno con forme alternative di informazione anche alla iniziativa pomeridiana.
I fantasmi dell’informazione: i freelance vestiti da fantasmi, ideati dai colleghi milanesi che sono già intervenuti a un convegno sulla legge 30 a Milano e alla manifestazione nazionale di Torino il giorno di apertura delle Olimpiadi Torino 2006.
I nani con i fantasmi giornalisti gireranno poi per le vie di Sanremo nell’area del festival “ distribuendo ai passanti il volantino bilingue spiegando il perché della manifestazione dei giornalisti italiani.
Altre info: www.fnsi.it – www.senzabavaglio.info
[Comunicato di Autonomia e solidarietà ]
ECCO LA VERA POSTA IN GIOCO SUL CONTRATTO:
GLI EDITORI VOGLIONO MANO LIBERA NELLE REDAZIONI
– Libertà di mandare in prepensionamento i giornalisti.
– Riduzione della media degli stipendi, fino a sfiorare il 50
per cento nel tempo per i nuovi assunti.
– Mano libera in redazione e con i free lance
– Licenziabilità dei vicedirettori e revocabilità dei capi.
Quella degli editori è una strategia a tenaglia: da un lato, con la loro piattaforma contrattuale, chiedono di rendere licenziabili i vicedirettori e revocabili i capi dei giornali (capitolo B della piattaforma Fieg, modifiche all’articoli 11 del Cnlg), di congelare gli scatti per tutti (capitolo C, modifiche all’articolo 13 Cnlg) e di tagliare lo stipendio dei giovani assunti in sostituzione degli anziani (capitolo C, cambiamento dei parametri). Dall’altro lato, con la mancata firma della riforma delle pensioni dell’Inpgi, puntano a mettere in difficoltà l’istituto di previdenza, reo di resistere alle ristrutturazioni a go go. Obiettivo: ridurre l’Inpgi alla ragione o provocarne addirittura il commissariamento.
Il modello è chiaro: quello già usato con i poligrafici. Chi non si accorge di questa realtà e pensa di salvarsi perché è in buoni rapporti con il proprio editore non capisce che cosa stia accadendo.
Cari giornalisti cinquantenni, qualunque ruolo abbiate, preparatevi a resistere, a sostenere il rinnovo contrattuale e la firma della riforma Inpgi, o a subire il colpo di scopa.
Cari giornalisti giovani, scordatevi di poter avere una retribuzione decente, se mollate adesso.
Vorrebbero farvi credere che la vertenza per il contratto sia un vecchio orpello. Ma non è così: oltre a mettere in gioco diritti e norme che garantiscono libertà e autonomia, è la condizione necessaria per la qualità della vita, attuale e futura, dei giornalisti italiani.
Autonomia e Solidarietà e Giornalisti Uniti
[ Da Senza Bavaglio – www.senzabavaglio.info ]
Chi sono i freelance
Il fatto che la maggior parte dei quotidiani italiani abbia relegato la notizia della manifestazione nazionale organizzata dalla FNSI a Torino a poche righe è un sintomo molto preoccupante che porta solo a due possibili conclusioni.
Prima possibilità: i giornalisti in genere non hanno capito quanto sia grave il fatto che gli editori siano disposti a trattare per il contratto nazionale solo a condizioni insostenibili per la categoria e quindi, non ritengono sostanziale approfittare della notizia della manifestazione per denunciare e far finalmente comprendere anche ai lettori quanto sia grave la situazione dei giornalisti in Italia.
Non dimentichiamo che gran merito della chiusura della vertenza contrattuale dei metalmeccanici è andato anche all’enfasi che la stampa ha saputo dare alla contestazione dei lavoratori. Ora invece gran parte della stessa stampa tace sulla più che giusta contestazione dei giornalisti.
La seconda possibilità è ancora più drammatica: la libertà di stampa non esiste più, e il vero giornalismo, quello della notizia, quello delle inchieste, quello della verità, sta morendo.
Per quanto riguarda i giornalisti freelance, i fantasmi dell’informazione, forse è bene chiarire una volta per tutte alla categoria che i freelance non sono i precari, come in vece hanno scritto parecchi organi di stampa e perfino l’ANSA.
In Italia, come in altri Paesi, esiste il lavoro autonomo, sono professionisti dell’informazione, giornalisti che hanno anni di esperienza alle spalle, che non tollerano più di essere sfruttati e costantemente sotto ricatto. Non vogliono più la concorrenza sleale fatta da chi giornalista non è, oppure stipendiati di altre categorie che “si divertono” a improvvisarsi giornalisti.
I lavoratori autonomi vogliono che sia riconosciuta la loro professionalità con un trattamento adeguato e un tariffario degno di essere chiamato tale.
E’ inutile che gli editori continuino a ribadire che i freelance “non li riguardano”, quando invece producono quasi il 70 per cento dell’informazione dei loro media. I freelance in Italia esistono, sono pronti a lottare insieme ai contrattualizzati, per ottenere i giusti diritti.
Inoltre è bene chiarire che non sono questi freelance a fare i giornali quando i contrattualizzati scioperano. Sono i service e i pseudo giornalisti che spesso non hanno nemmeno il tesserino dell’Ordine e si improvvisano cronisti o persino inviati, esplicitando un chiarissimo “abuso dell’esercizio della professione”, punibile per legge.
I Freelance di Senza Bavaglio
10 febbraio 2006
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Ricomparsi a Torino i fantasmi di Senza Bavaglio
I colleghi di Senza Bavaglio sono di nuovo scesi in campo nella lotta per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. I freelance “fantasmi dell’informazione”, figura professionale che gli editori non vogliono inserire nel contratto, si sono presentati venerdì alla manifestazione indetta dalla FNSI a Torino, davanti al Lingotto, vestiti da fantasmi, appunto.
La seconda uscita pubblica dei “fantasmi dell’informazione” (la prima, il 2 febbraio al convegno di Milano sulla Legge Biagi) ha colpito l’interesse della stampa internazionale presente all’inaugurazione dei Giochi Olimpici.
La provocazione voluta da Senza Bavaglio, che ha sollecitato la FNSI a valutare nuove forme di lotta da affiancare allo sciopero, ha avuto un successo insperato.
Ricordiamoci che la situazione italiana, con il macigno del conflitto di interessi e la concentrazione delle testate, è tenuta sotto costante interesse dai colleghi della stampa straniera.
Le nostre colleghe Simona Fossati e Marilisa Verti sono state intervistate da diverse testate italiane e straniere. Entrambe hanno sottolineato che la lotta è comune, freelance e contrattualizzati, e solo una stretta alleanza tra interessi apparentemente diversi, ma invece comuni, può far vincere la difficilissima battaglia per il rinnovo contrattuale.
Portare all’attenzione della stampa internazionale la protervia degli editori italiani può aiutare a far comprendere a tutti i colleghi la necessità di un’alleanza di questo genere.
Naturalmente la lotta dei fantasmi non finisce qui.
E se qualcuno vuole unirsi può scrivere a: sportello.freelance@senzabavaglio.info