[ Il volantino di Cgil-Cisl-Uil ]
La proposta di direttiva sui servizi nel mercato interno sarà discussa dal Parlamento Europeo (PE) il prossimo 15 febbraio. Il 14 febbraio la Confederazione europea dei sindacati (CES) ha indetto una manifestazione a Strasburgo per rivendicare dal PE una presa di posizione che tuteli i lavoratori e i consumatori sul mercato interno dei servizi. Di questa proposta di direttiva – chiamata di solito “Bolkestein”, dal nome del Commissario UE che l’ha proposta – si è parlato molto e non sempre chiaramente: si tratta di una proposta che, se votata, anche nella sua attuale forma, permetterebbe a qualsiasi società erogatrice di servizi di spostarsi liberamente in tutto il mercato europeo rispettando solo le leggi del paese dove è registrata (principio del paese d’origine, PdO).
La Commissione Occupazione e Affari Sociali del PE ha già introdotto una prima serie di emendamenti nel testo, riducendo in parte la portata del PdO e affermando, almeno in linea di principio, la priorità del diritto del lavoro sulle norme per il libero mercato dei servizi.
CGIL CISL UIL hanno sostenuto la costruzione del mercato interno europeo a condizione che venisse potenziata la dimensione sociale europea e promossa la contrattazione e l’autonomia delle parti sociali.
CGIL CISL UIL ritengono, quindi, che sia giusto perseguire, anche per il settore dei servizi, la possibilità di prestazione nell’intera area UE, ma ritengono che la direttiva proposta leda gravemente il carattere qualitativo dell’integrazione dei mercati europei e sposti l’asse di costruzione del mercato interno dei servizi su una competitività basata solo sui costi.
Pertanto, sono molti gli elementi ancora contenuti nel testo al dibattito del PE che ci trovano dissenzienti :
1. I servizi di interesse generale, economici e non, non debbono far parte del campo di applicazione della direttiva;
2. non è accettabile che per i servizi a carattere esclusivamente economico non ci siano norme quadro che stabiliscano le garanzie che devono essere assicurate nella prestazione dei servizi stessi;
3. non è accettabile che un’impresa – di servizi o altro – possa sottrarsi al rispetto delle norme in vigore nel paese dove opera o sia oggetto di controlli e supervisioni ridotte o limitate;
4. non è accettabile che resti affermato il PdO;
5. non è accettabile che comparti di servizi delicati e sensibili come quelli delle agenzie di lavoro interinale e dei servizi privati di sicurezza siano coperti da questa direttiva e non, invece, da direttive specifiche rispettose delle esigenze dei destinatari e delle leggi dei paesi dove il servizio è prestato;
6. deve essere garantito esplicitamente e formalmente che il diritto del lavoro del paese di prestazione e la normativa in vigore sul distacco dei lavoratori non possono essere lesi da alcuna norma relativa alla prestazione dei servizi.
Su questi obiettivi, CGIL CISL UIL insieme con tutti i sindacati europei sostengono con forza e partecipano alla giornata di lotta indetta dalla CES a Strasburgo, il 14 febbraio e invitano i lavoratori italiani a mobilitarsi per rivendicare un mercato dei servizi rispettoso della dimensione sociale europea e dei diritti del lavoro, dei cittadini e dei consumatori.