Prosegue la mobilitazione dei giornalisti italiani per difendere il contratto nazionale di lavoro e contrastare la deriva in corso che diffonde precarietà e sottrae autonomia all’informazione italiana.
Il prossimo appuntamento nazionale è a Torino: il sindacato dei giornalisti approfitterà del megafono olimpico per rilanciare le ragioni di una lotta che riguarda anche la salvaguardia dei principi elementari della democrazia. [comunicato del sindacato dei giornalisti, Federazione nazionale della stampa]
Delegazioni di giornalisti provenienti da tutta Italia parteciperanno alla manifestazione –conferenza stampa che sarà organizzata a Torino il 10 febbraio in occasione della giornata inaugurale dei Giochi Olimpici Invernali. La Federazione Nazionale della Stampa, che organizza la manifestazione insieme a tutte le Associazioni Regionali, ai Gruppi di specializzazione e alle strutture di base, intende in questo modo informare l’opinione pubblica, i media e le migliaia di colleghe e colleghi di tutto il mondo, che saranno in Piemonte per raccontare i Giochi, la grave situazione delle vertenze per i contratti dei giornalisti italiani.
Il Sindacato dei Giornalisti, che non ha sottoscritto la cosiddetta “tregua sociale” proposta dal Governo per le Olimpiadi, è impegnato in un massiccio sforzo di comunicazione sulle ragioni della protesta. I giornalisti italiani hanno già scioperato per sette giornate contro la dura posizione degli editori che si ostinano a respingere la richiesta di dare dignità e retribuzioni decenti a migliaia di collaboratori e precari. La Fnsi chiede inoltre di contrattare con le imprese le forme di flessibilità del lavoro giornalistico che gli editori vorrebbero introdurre nelle redazioni senza intese preventive. La Federazione degli Editori, Fieg, continua invece a proporre l’utilizzo senza regole dei freelance e del sistema delle nuove flessibilità e pretende di imporre un nuovo regime retributivo per ridurre nei prossimi anni del 30-40% i salari. La Fieg ha inoltre deciso di attaccare l’intero sistema delle tutele dei giornalisti bloccando la riforma dell’Inpgi, impedendo l’estensione ai freelance e ai precari del Fondo complementare, riducendo le contribuzioni sia all’Inpgi, sia alla Cassa sanitaria Casagit e contrastando una modifica del sistema dell’accesso alla professione che sottragga loro il controllo delle assunzioni.
Il 10 febbraio i giornalisti aderenti alla Fnsi si riuniranno alle ore 11 davanti alla sede del Lingotto in Via Nizza, a Torino dove si trovano le principali strutture organizzative delle Olimpiadi e il più importante dei Media Centre dei giochi. Sempre alle 11 i dirigenti della Fnsi terranno nelle immediate vicinanze dell’ingresso del Lingotto una conferenza stampa per spiegare le ragioni della protesta. Saranno presenti in modo visibile la Giunta della Fnsi, i consiglieri nazionali, le Associazioni Regionali, i gruppi di specializzazione dei giornalisti sportivi, dei Cronisti, dei pensionati, l’Usigrai e rappresentanze di numerosi comitati di redazione.
Successivamente, i partecipanti alla manifestazione si sposteranno in una sala nel centro di Torino per una assemblea pubblica sui rinnovi contrattuali dei giornalisti.
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