“Mare Nostrum” di Stefano Mencherini è un documentario-verità sui centri di permanenza temporanea (Cpt) per immigrati. È un film scomodo e perciò non trova canali di diffusione. Ecco una petizione per “liberarlo”.
L’APPELLO
Tutto quello che ho sempre sostenuto segnalandolo nelle sedi istituzionali, adesso è finalmente emerso dall’inchiesta di questo giornalista coraggioso dell’Espresso al quale darei un premio”. Queste parole sono parte della dichiarazione di Biagio Palumbo rilasciata alla stampa nei giorni scorsi. Palumbo è l’ex direttore del Cpt di Agrigento. Il giornalista coraggioso invece è Fabrizio Gatti. Prendendo alla lettera l’appello dei mesi scorsi del presidente Ciampi ai giornalisti di “tenere la schiena dritta”, Gatti ha realizzato un’inchiesta, pubblicata dal settimanale l’Espresso, sulle violenze e sugli abusi commessi nel Cpt di Agrigento. Il suo ottimo lavoro ha permesso nei giorni scorsi di tornare a discutere di quei luoghi di illegalità e diritti negati che sono i Cpt italiani.
Situazioni che vengono denunciate da anni, inascoltate. Già nel 2000 lo stesso Gatti aveva realizzato la stessa inchiesta sul Cpt di Via Corelli a Milano. Tra i primi a denunciare le violenze e gli abusi nei Cpt, soprattutto nel Regina Pacis di Lecce, fu Dino Frisullo. L’indimenticato e indimenticabile Dino è stato fino alla morte(avvenuta nel giugno di due anni fa) anima e colonna dell’associazione Senzaconfine. Le denunce e le inchieste sul Regina Pacis, sui Cpt e sulle condizioni dei migranti in Italia nel 2002 diedero vita a “Mare Nostrum”, film d’inchiesta di Stefano Mencherini, regista RAI e giornalista indipendente. Sono passati tre anni, nei quali il film ha subito censure senza fine. L’inchiesta di Fabrizio Gatti sull’Espresso ha ribadito quel che già Mare Nostrum aveva denunciato.
Nei mesi scorsi una campagna popolare, lanciata da diverse associazioni(PeaceLink, Articolo21, MeltingPot), ha raccolto centinaia di firme e ha proposto un digiuno a staffetta tra decine tra persone comuni, migranti, parlamentari e persone impegnate nel sociale. Rilanciamo oggi le richieste della campagna. Chiediamo quindi che questa sia l’occasione per mostrare agli italiani la verità.
Cessi quindi la censura del servizio pubblico (pagato da tutti i cittadini italiani) su Mare Nostrum e si avii un vero dibattito a livello nazionale
sull’incostituzionalità, l’illegalità e il fallimento della Bossi-Fini-Mantovano e dei Cpt.
Così che sia finalmente possibile superare e chiudere questi luoghi disumani, dove abusi e violenze avvengono giornalmente.
Primi firmatari:
Alessia Montuori, Associazione Senzaconfine
Carmine Miccoli, prete, Pax Christi
Mao Valpiana, Azione Nonviolenta
Riccardo Orioles, giornalista antimafia
Carlo Ruta, giornalista
Antonella Serafini, http://www.censurati.it
don Albino Bizzotto, Beati i Costruttori di Pace
padre Alex Zanotelli, missionario comboniano
Agnese Ginocchio, cantautrice per la Pace
Luca Kocci, redattore Adista
Per aderire inviare un’email a marenostrum_peacelink@yahoo.it
Note:
Info sul film Mare Nostrum: www.stefanomencherini.org