[Dall’archivio di Nonluoghi del 2000 riproponiamo questo invito alla lettura di Henry David Thoreau].
La massa degli uomini soffre una vita di quieta disperazione. Ciò che si chiama rassegnazione è la conferma della disperazione.
(dal Journal del 9 febbraio 1839) La massa degli uomini soffre una vita di quieta disperazione. Ciò che si chiama rassegnazione è la conferma della disperazione.
(dal Journal del 9 febbraio 1839)
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Un giorno, più o meno sul finire della prima estate, mi ero recato al villaggio per ritirare una scarpa dal ciabattino e fui imprigionato, perché, come ho detto altrove, non pagavo una certa tassa e non riconoscevo l’autorità dello Staqto che sulla porta del Senato compra e vende uomini, donne e bambini come fossero bestie. Ero andato nei boschi per altre ragioni. Ma un uomo, dovunque vada, sarà sempre inseguito dagli altri uomini che lo prenderanno con le loro sporche istituzioni e, se ce la faranno, lo costringeranno persino ad far parte della loro famigerata massoneria. Avrei potuto opporre resistenza, diretta o indiretta, con maggiore o minore effetto, oppure promettere sanguinosa vendetta alla società; ma preferii che fosse la società a dover giurare vendetta contro di me, poiché è questa la soluzionepiù disperata. Comunque, fui rilasciato il giorno dopo, ritirai la mia scarpa riparata, e me ne feci ritorno nei boschi, in tempo per il mio pranzo di sorbe selvatiche su Fair Haven Hill, o Collina del Bel Rifugio.
Nessuna persona mi infastidì, a parte i rappresentanti dello Stato. Non avevo serratura o chiavistello se non nel tavolo dove conservavo le mie carte; non avevo nemmeno un chiodo sopra il paletto della porta o alle finestre. Non chiudevo mai la porta di casa, né di giorno né di notte, nonostante rimanessi fuori parecchi giorni; neanche quando passai quindici giorni nei boschi del Maine, l’estatte successiva. E tuttavia la mia casa era più rispettata che se fosse attorniata da una schiera di soldati Il viandante stanco poteva riposarsi e riscaldarsi al mio fuoco; il letterato poteva divertirsi con i pochi libri che avevo sul tavolo; il curioso, aprendo la porta del ripostiglio, poteva vedere che cosa era avanzato del mio pranzo e quale cena mi aspettava. Tuttavia, sebbene molta gente e di ogni condizione venisse al lago per questa strada, io non ne ebbe mai alcun serio problema, e non mi mancò mai nulla fatta eccezione per un libretto.
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Le riforme morali sono tentativi di scuoterci il sonno di dosso. Perché mai gli uomini offrono un resoconto così misero delle loro giornate, se non perché sono assopiti? Non è che non sappiano valutare. Se non si fossero lasciati vincere dal sonno, avrebbero certo fatto qualcosa di buono. Milioni di uomini sono abbastanza svegli per una vita intellettuale, e solo uno su cento milioni per una vita poetica e divina. Essere svegli vuol dire essere vivi. Io non ho ancora incontrato un uomo che fosse completamente vivo? Come avrei potuto guardarlo in viso? Dobbiamo imparare a risvegliarci e a mantenerci desti, non con ausilii meccanici ma con una speranza infinita nell’alba, che non ci abbandona neppure nel sonno più profondo. Non conosco niente di maggiormente confortante della capacita indiscutibile dell’uomo di elevare la sua vita attraverso unosforzo cosciente.
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Il silenzio è la comunione dell’anima cosciente con se stessa. Se l’anima ascolta per un solo attimo il suo stesso infinito, lì i quell’attimo c’è il silenzio. Tutti gli uomini la possono ascoltare, in ogni momento, in ogni luogo…
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While civilization has been improving our houses, it has not equally improved the men who are to inhabit them. It has created
palaces, but it was not so easy to create noblemen and kings.
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The perception of beauty is a moral test.
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Ci vuole un uomo per rendere silenziosa una stanza.
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I cannot tell you what I am, more than a ray of the summer’s sun. What I am I am, and say not. Being is the great explainer.
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Non sono nato per essere sforzato. Voglio respirare secondo il mio sentire.
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Non andare troppo lontano dal tuo sentiero verso una vita vera; mantieniti strettamente sul percorso che il tuo genio ti indica.
Fai le cose che ti sono più vicine ma che sono difficili da fare.
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The greatest compliment that was ever paid me was when one asked me what I thought, and attended to my answer.
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How trivial and uninteresting and wearisome and unsatisfactory are all employments for which men will pay you money!
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Chiamiamo questo Paese la terra della libertà? Che cosa vuol dire essersi liberati da Re George e continuare lo schiavismo di Re Pregiudizio? Che cosa vuol dire nascere liberi e non vivere liberi? Qual è il valore di ogni libertà politica se non come significato della libertà morale?
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As a snow-drift is formed where there is a lull in the wind, so, one would say, where there is a lull of truth, an institution springs up.
But the truth blows right on over it, nevertheless, and at length blows it down.
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HENRY DAVID THOREAU nacque nel 1817 a Concord, nel Massachusetts. Si laureò allo Harvard College e lavoro per un periodo come insegnante. Nel 1838 decise di aprire con il fratello John una scuola privata, che chiuderà un paio di anni dopo ma nel frattempo Thoreau approfondirà i contatti con il filosofo R. W. Emerson del quale nel 1841 diviene un discepolo “ufficiale” abitando a casa sua. Sarà proprio su un terreno di proprietà di Emerson, in riva al lago Walden, che Thoreau nel 1845 si costruisce una capanna nella quale andrà a vivere due anni. Un’esperienza descritta nel libro “Walden ovvero vita nei boschi” (in Italia si trova facilmente l’edizione nei classici della Bur a 16 mila lire), il suo lavoro più noto. In questo periodo si farà anche incarcerare in seguito al rifiuto di pagare le tasse allo stato americano del quale contesta la politica imperialista, in particolare i suoi aspetti macroscopici della guerra contro il Messico (di Thoreau segnaliamo anche il breve saggio “Disobbedienza civile”, che originariamente si intitolava “Resistance to a Civil Government”). Più tardi sarà attivo in campagne contro lo schiavismo e conoscerà Walt Whitman. Quando muore il padre, Thoreau, dovrà prendersi carico della gestione della fabbrica di matite della famiglia. Nel 1860 si ammala gravemente, pare in seguito a un colpo di freddo preso in un bosco dove aveva passato una giornata intera a contare gli anelli di due alberi. Nel 1862 muore, il 6 maggio, dopo aver lavorato alla revisione di Walden. L’esperienza di Thoreau in Walden, una ricerca della purezza del rapporto con se stessi, gli altri e la natura, apre uno squarcio di lucidità sulla cruda semplicità della vita, quasi l’intuizione geniale di un possibile cambio storico di paradigma nell’esistenza dell’essere umano nell’universo. Un secolo e mezzo più tardi, sia pure in forme diverse e talora confuse o discutibili, dalla New Age all’ecologismo solidarista in un quadro generale quantomeno di aspirazione a un ritorno alla natura e al piccolo è bello, rivela tutta la sua carica di atualità l’esperienza di Thoreau con le sue connotazioni antigerarchiche contrapposte anche alla dicotomia del pensiero occidentale (io/voi, noi/loro, l’uomo/la natura, la realtà/l’immaginario eccetera). Cercando il primitivo Thoreau ha indicato, forse, una via nuova per il superamento delle barriere alla pratica della libertà e dell’eguaglianza nella diversità. Una via per superare le contraddizioni della stessa razionalità occidentale che forse sono una delle cause della fatica a elaborare un progetto politico e filosofico alternativo al fatalismo dell’esistente.
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Il testo in italiano de La disobbedienza civile
Riscoprire Ralph Waldo Ermerson: articoli di Ermanno Bartoli.