4 novembre – 21 novembre: Festa della Libertà, la prima per festeggiare la caduta del muro di Berlino, avvenuta ben 16 anni fa. Il cavaliere inonda le città con un manifesto sulla prima Festa della Libertà con alcune foto di dittatori, tutti di fede comunista tranne Hitler e un terrorista, Bin Laden. Si dimentica naturalmente Mussolini , che ha governato questo Paese e tralascia Pinochet, Franco, Salazar e quant’altri. Lancia strali contro i comunisti che non esistono più e dice che il centrosinistra non solo “odia lui, ma odia tutti gli elettori della destra”.
Intanto lancia liste di proscrizioni di comici e dintorni, non vuole Santoro alla RAI, infischiandosene delle sentenze di reintegrazione nella televisone pubblica.
Come scrive, Deborah Young, giornalista americana, nessun cineasta si può permettere di fare un film critico non dico su Berlusconi, ma sulla società italiana ai tempi di Berlusconi, perché “non ci sono più finanziamenti per operazioni critiche verso il governo. È quasi impossibile fare il primo ciak senza un contratto con la RAI o con Mediaset per lo sfruttamento televisivo”.
Paolo Mieli confessa che Berlusconi vuole il Corriere della sera.
Passa la riforma che stravolge la Costituzione. Cambiano ben 53 articoli, senza alcun apporto della opposizione. Per la prima volta una Costituzione in un Paese democratico viene fatta da una sola parte politica. Ancora non sappiamo con quale legge andremo a votare il 9 aprile!
Intanto il cavaliere consegna il Paese al Vaticano: assicura che il governo è appiattito sugli ordini della Chiesa su Pacs, aborto, finanziamenti a pioggia alle scuole cattoliche e naturalmente il concordato non si tocca.. Storace manda il Movimento per la vita nei consultori, l’Udc vuole una commissione che indaghi sulla legge 194: una nuova crociata integralista. Benedetto XVI mette in riga i francescani, esautorando totalmente il Concilio Vaticano II.
Insomma siamo in pieno clericoautoritarismo.
Sul fronte economico sale l’inflazione e diluiscono i consumi. Siamo il fanalino di coda tra tutti i Paesi della UE. Mentre i grandi gruppi industriali spiattellano migliaia di esuberi per nascondere la grave crisi in cui precipitano. Lo sciopero e le lotte dei metalmeccanici per il rinnovo contrattuale spariscono dai telegiornali.
Arrivano pacchi bomba a Cofferati, proiettili al presidente della Regione Mercedes Presso, mentre Le Monde scrive con un bell’articolo che non si confiscano più i beni dei mafiosi. Si impennano le rapine nelle ville nel nord Italia. E Pisanu sta a guardare.
Altri nove clandestini muoiono naufraghi mentre cercano di arrivare in Italia.
In politica estera Fini e il cavaliere fanno un gaffe dietro l’altra: annullano visite in Giappone e in Israele.
Durante la visita del presidente del Venezuela telefona a una modella, ex miss Venezuela dal suo telefonino e la fa parlare con il presidente.
Insomma c’è di che vergognarsi.