Molto del cuore, degli ideali, dell’intransigenza di Giustiza e libertà se ne è andata con Alessandro Galante Garrone.
La sua morte ci rattrista non solo perchè scompare uno dei “Maggiori”, dei punti di riferimento, dei baluardi della democrazia che non tacevano mai di fronte all’inverosimile a cui dobbiamo assistere ancora oggi, ma perchè ci sentiamo più soli a combattere i valori della Democrazia in cui crediamo. In quella Democrazia delle pari opportunità, della lotta ai monopoli e agli oligopoli, della partecipazione, della laicità dello Stato, dell’uguaglianza di tutti di fronte alla legge.
Nella città, nello Stato, in cui tutti si sentono uguali a qualunque religione o filosofia o ideale appartengano e credono che questa diversità sia la ricchezza e l’energia positiva di ogni democrazia. Nella città e nello Stato in cui i deboli sono aiutati a crescere, a migliorare, ad essere parte attiva.
Nella città e nello Stato in cui la democrazia non è solo formale e non si concretizza nel “rito” dell’urna, ma è attiva partecipazione nella vita dal lavoro al quartiere, alla scuola. Nella città dello Stato dove vige l’etica e l’intransigenza di ognuno di noi di essere al servzio della comunità e non per fini personali o clientelari. Nell’Europa dei popoli e non dei mercanti, nell’Europa degli ideali di pace e fratellanza.
Ci sentiamo, Sandro, troppo piccoli per seguire ed applicare il Tuo esempio, ma la Tua guida ci farrà tenere ferma la rotta. Saremmo sempre da quella parte che Tu ci hai insegnato, vigili sulle sorti della Democrazia.
Fabio Galluccio