Sabina Guzzanti, ieri, nella prima puntata di “Raiot” a Raitre, ha raccontato in satira la tragedia italiana. La verità scomoda che i furbi negano e i distratti ignorano.
Oggi qualcuno sta cercando di polemizzare strumentalmente tirando in ballo, tra l’altro, un’espressione utilizzata dall’attrice a proposito del sondaggio Ue sulle minacce alla pace (ai primi posti risultarono Israele e Bush). La Guzzanti ha detto che si è levato un altro polverone strumentale che ha occupato i media e la politica distrando la gente dalle questioni centrali (che in questo caso, aggiungiamo, era semmai discutere del perché gli europei condannano Israele e aprire un dibattito serio sulla sua politica).
Bene, ma che cosa ha detto la Guzzanti? Che si è trattato dell’ennesima tempesta artatamente scatenata in un bicchier d’acqua, perché la risposta è stata che a minacciare la pace è “Israele”, non la “razza ebraica”.
Oggi si rincorrono reazioni tra l’indignato e il saccente per gridare “vergogna” e dirsi preoccupati se in un programma di satira si usa un’espressione come “razza ebraica”, tragicamente in auge con il fascismo e le sue leggi razziali.
Peccato che fosse proprio questo il senso delle parole della Guzzanti, come l’attrice stessa ha replicato oggi a chi mostrava di aver (involontariamente?) frainteso tutto. Tant’è che dopo aver detto, appunto, che sull’Eurobarometro c’era da scandalizzarsi davvero se la risposta fosse stata “razza ebraica”, ha aggiunto che lo scandalo vero è che Berlusconi ha detto che Mussolini non ha ucciso nessuno, mentre in realtà ha deportato gli ebrei che poi sono finiti ai campi di sterminio. Pochi giorni fa, invece, ha aggiunto la Guzzanti la comunità ebraica americana ha premiato Berlusconi come “statista dell’anno”.
Insomma, se uno ha ascoltato quel discorso , non può poi accusare l’attrice per la frase “razza ebraiza”, perché il contesto era appunto di condanna per chi avesse usato quella frase!
Allora, come si spiega il polverone che qualcuno cerca di sollevare anche su questo aspetto e che si affianca alla previste critiche della destra contro un programma che ha semplicemente raccontato, in satira, con capacità espressive straordinarie, la tragica verità italiana?
A noi viene in mente che oggi akcune delle massime autorità italiane ricevono il premier israeliano Ariel Sharon, lui sì ritenuto dalla maggioranza degli europei – insieme con Bush – una delle più gravi minacce alla pace del mondo. Lui, non gli ebrei!!! Tant’è che molti ebrei, anche israeliani, condannano fermamente la sua politica. E molti, compreso chi ha promosso un’azione giudiziaria in Belgio, lo ritengono il responsabile delle stragi di inermi palestinesi nei campi profughi di Sabra e Chatila il 16 settembre del 1982.
E vogliamo sperare che in quel 60% di europei che hanno indicato tra le minacce alla pace anche Israele ci siano anche molti ebrei.
L’antisemitismo, come ogni altra forma di discriminazione umana, tanto più se violenta, si sconfigge con la verità, non strumentalizzandolo a fini politici.
Nonluoghi ha pubblicato lo scorso anno un libro di Fabio Galluccio che riapre una pagina occultata della storia italiana: i 200 e più campi di concentramento fascisti in cui venivano deportati gli ebrei accanto agli zingari, agli omossessuali, ai cittadini stranieri, ai dissidenti politici. Un libro duro, che mette gli italiani di fronte alle loro reponsabilità storiche, di fronte al sangue che cola dalle leggi razziali (Berlusconi ha detto che Mussolini al massimno la gente la mandava in vacanza. Dove? a Ferramonti e poi a Fossoli e poi ad Auschwitz?).
Troviamo quantomeno singolare che tra chi oggi si straccia le vesti nel nome della difesa della comunità ebraica, ci siano soggetti che hanno contribuito a questa grande rimozione nella memoria collettiva italiana. E questa rimozione è una delle spiegazioni dell’inquietante ritorno dell’antisemitismo che si registra anche nel nostro Paese e contro il quale, semmai, si è espressa chiaramente in tv Sabina Guzzanti. Chi ha capito male è in buona fede?
P. S. Tra i cartelli esposti ieri da chi manifestava contro la visita di Sharon a Roma, uno riportava le parole pronunciate nel discorso di fine d’anno alla nazione dall’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini nel 1983 in cui veniva ricordato il massacro di profughi palestinesi inermi nei campi di Sabra e Chatila e sottolineato che Sharon «il responsabile è ancora al governo di Israele. E quasi va baldanzoso di questo massacro compiuto. È un responsabile cui dovrebbe esser dato il bando dalla società».