La dinamica casa editrice Elèuthera ha appena pubblicato il saggio “Open non è free. Comunita’ digitali tra etica hacker e mercato globale” di Ippolita (128 pagine, 11 euro).
Gli hackers fanno molto e dicono poco. Ma, nell’era della tecnocultura, hanno molto da insegnarci: la passione per la tecnologia, la curiosità che li spinge a “metterci sopra le mani”, a smontare per comprendere, a giocare con le macchine, a condividere i codici che creano.
Essere pirati informatici significa essere pirati della realtà. L’etica hacker, le pratiche di condivisione e cooperazione interessano ora anche il mercato, che ha assunto il metodo di sviluppo delle comunità hacker per risollevarsi dopo la bolla speculativa della net economy. I termini cambiano poco, da software libero (free software) a software aperto (open source), ma in realtà cambia tutto. Il passaggio è doloroso: la curiosità per il nuovo diventa formazione permanente, la fluidità delle reti diventa flessibilità totale, la necessità di connessione per comunicare diventa lavoro 24 ore su 24: semplici ed efficaci slogan del mercato globale. La cultura hacker cerca allora di elaborare nuove vie di fuga, insistendo sulla forza delle comunità e sulla responsabilità delle scelte individuali, ne parlano i protagonisti.
Ippolita è un server e una comunità di “scriventi”, un crocevia per condividere strumenti e competenze tra il linguaggio del digitale e il linguaggio della scrittura. Come autrice di questo libro, è un nome collettivo che racchiude l’espressione delle competenze usate per la stesura del testo, della sitografia e delle mappe proposte. ————————————————————– Indice
Prefazione
Introduzione
I. Storie Informatiche
II. Licenze, Politica, Mercato
III. Comunità
IV.Open Source e mondo commerciale
V. ICS Sunt Leones
Appendici
Oggetti Grafici
Disclaimer
Ippolita è un luogo dedicato ai pirati della realtà, un cyborg mutante, una comunità di scriventi. www.ippolita.net.
link al libro: http://www.eleuthera.it/promo.php?id=186