Il ministro Pisanu lancia l’allarme: due milioni di africani sono prontri a partire dalla Libia verso l’Italia. Chi li ha visti? Boh. Certo, è comprensibile che la cosa preoccupi un paese che non è capace di accogliere 37 naufraghi-profughi e si mette a inveire contro l’associazione umanitaria che li ha salvati in mare. Abbiamo una proposta per il ministro. Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che non ha ritenuto di pronunciarsi sul dramma dei 37 della Cap Anamur, ieri ha orgogliosamente partecipato all’inaugurazione della portaerei italiana battezzata “Cavour”.
Costo della nave da guerra: circa 2,7 miliardi di dollari, un regalino al mondo bellico, dall’industria agli ammiragli, e ai suoi prudori. Un regalino cui si aggiungono, tra l’altro, i finanziamenti al ministero della Difesa ripescati dopo il taglio previsto dalla manovra.
Come dovrebbe essere noto anche alla presidenza della Repubblica, “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” (Costituzione della Repubblica italiana, articolo 11). ora, a che cosa può servire una portaerei, se non a mettere in atto azioni di guerra?
Giudichi il lettore. Così come s’interroghi sull’impego di denaro pubblico per preparare avventure belliche cammuffate da missioni umanitarie e per alimentare l’industria e gli apparati militari i quali, come noto, non sono propriamente strumenti dell’amore scambievole.
L’interrogativo assume contorni ancora più drammatici se si considera che questo utilizzo folle delle risorse nazionali avviene in un’epoca nella quale l’ente pubblico tende allo smantellamento delle sicurezze minime garantite all’individuo, a cominciare dal diritto alla salute e a una vita dignitosa. Privatizzazioni di beni e servizi essenziali, esternalizzazioni di servizi a realtà private che non offrono garanzie né agli assistiti né a chi ci lavora dentro, attacchi selvaggi alle tutele dei lavoratori conquistate in decenni di lotte sindacali e popolari destinate a rendere meno alienante la dipendenza dal lavoro, mortificazione della uscita dal mondo del lavoro (a chi entra si chiede una flessibilità da semilibero, con lo stipendio sempre a rischio, a chi esce una rigidità da semischiavo, con la pensione sempre a rischio).
Bene, allora una piccola proposta: la portaerei Cavour sembra proprio il mezzo adatta, con la sua dotazione di aerei e di elicotteri, per affiancare con maggiore potenziale di salvataggio la Cap Anamur nei mari del Mediterraneo. Per trarre in salvo i disperati che fuggono dalle guerre o dalla disperazione in cerca di sicurezza o di un sogno. Forse in questo modo c’è qualche speranza anche per i due milioni che ha avvistato Pisanu. Che ne dice, ministro?
z. s.
Pisanu vede due milioni di immigrati: usiamo la portaerei?
Categories: