Nonluoghi Archivio I Bush e i Bin Laden

I Bush e i Bin Laden

di Riccardo Orioles (dalla e-zine Catena di San Libero) *
Antiterrorismo 1. Tredici parenti di Bin Laden, completi di segretari, gorilla, camerieri, cuochi e tirapiedi furono portati al sicuro fuori dagli Stati Uniti dai servizi americani subito dopo l’undici settembre. Questa notizia e’ nota da tempo (ci si e’ divertito moltissimo Michael Moore in Fahrenheit 9/11) ed e’ uno dei tanti indizi dei rapporti molto amichevoli fra l’establishment repubblicano e – alla faccia del terrorismo – la dinastia saudita. Il primo commercia petrolio, e la seconda lo produce: Riad sta in Texas, e il Texas e’ in Medio Oriente. Quel che ancora non si sapeva, e’ che l’operazione salvasauditi non e’ stata condotta con un aereo qualunque ma con un aereo – identificativo: N521DB – praticamente di Bush in persona. Si tratta infatti dell’apparecchio che di solito viene utilizzato per trasportare i giornalisti al seguito del presidente. Lo rivela il senatore democratico Frank Lautemberg, New Jersey, che ha ottenuto la relativa documentazione (completa di lista di volo) dai dirigenti del Logan International Airport di Boston. L’aereo, un Boeing 727 della DB Air, parti’ da Los Angeles con destinazione Riad via Boston, Parigi e Ginevra. A bordo c’era, fra gli altri, Omar Awad bin Laden, nipote del boss e vicino ad Abdullah bin Laden, capo della World Assembly of Muslim Youth, sospettata di connessioni con Al Quaida.
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Antiterrorismo 2. In base alle leggi speciali contro il terrorismo (Patriot Act) l’amministrazione degli Stati Uniti puo’, fra l’altro, assegnare direttamente e senza gara gli appalti relativi alla sicurezza nazionale. La security dei venti principali aeroporti e’ stata in particolare assegnata a una serie di ditte di fiducia dell’amministrazione. Fra queste ditte figura la InVision Tecnologies (scanner, check-point, ecc). Si tratta evidentemente di un incarico delicatissimo, che coinvolge direttamente la prevenzione degli attentati e il controllo degli aeroporti, attraverso cui possono transitare non solo i terroristi islamici e non ma anche i trafficanti di droga, i corrieri mafiosi, ecc. La InVision e’ stata di proprieta’, fino al settembre 1998, di una famiglia italiana, anzi siciliana, e precisamente la Famiglia Rendo. Di costoro ebbero a occuparsi, a meta’ degli anni Ottanta, diversi protagonisti dell’antimafia di allora: dal generale dalla Chiesa (“I principali imprenditori catanesi vanno alla conquista di Palermo con la tolleranza della mafia”) a Giuseppe Fava (“I quattro cavalieri dell’apocalisse mafiosa”), dal giudice Carlo Palermo (che emise mandati) al questore Luigi Rossi (che propose misure di prevenzione). Alla fine degli anni Ottanta la Famiglia Rendo, che era stato oggetto di numerose campagne di denuncia da perte del movimento antimafioso (a partire da I Siciliani) dovette praticamente ritirarsi da Catania e ridurre notevolmente le sue attivita’ nel resto d’Italia. In effetti (il comando essendo passato nel frattempo dal vecchio patriarca Mario Rendo al giovane erede Eugenio) la Famiglia aveva investito gran parte delle proprie risorse negli Stati Uniti, dove l’attenzione su questo tipo di vicende era allora molto inferiore che in Italia. Nel 1990 venne fondata la Invision, attraverso una partnership fra un’azienda della Famiglia Rendo (la Fimai Holding) e una societa’ di elettronica, la Imatron Inc. La nuova societa’, dotata di ingenti capitali, si sviluppo’ rapidamente fino a diventare leader nazionale del settore; top manager ne e’ Sergio Magistri, un ingegnere elettronico vicino ai Rendo. La proprieta’ di InVision transito’ successivamente per altre societa’ come la Harax (una finanziaria dei Rendo) o la Kroshagen, intestata a un ignoto avvocato del Lussemburgo. Cosi’ sono passati gli anni. Alla fine, dopo una serie di trasferimenti e operazioni societarie, e’ arrivato il colpo grosso: per ordine del Presidente, tocchera’ alla InVision controllare gran parte degli accessi agli Stati Uniti. Uno degli appalti piu’ succosi degli ultimi anni. E anche, probabilmente, il piu’ strategicamente delicato, il piu’ importante. Ai cancelli del Paradiso, come tutti sappiamo, vigila san Pietro. E ai cancelli degli Stati Uniti? La Famiglia Rendo.
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Tante pubblicita’ fanno una propaganda.
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Estate. Ancora una persecuzione a danno dei milanesi. Dopo la Milano-da-bere, il Brianza-uber-alles e la Caccia-al-tranviere un’altra trovata dell’Ufficio Rinco per convincere i milanesi di essere gente realizzata e felice: sabbia, sdraio e ombrelloni all’Arco della Pace, in piena (orribile) citta’. Alegher, alegher…
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Politica. L’alleanza “communisti-cattolici” (chiamiamola cosi’) e’ il dato centrale, pero’ non e’ piu’ quella dei tempi di Berlinguer e Andreotti. Sono talmente mutati tutt’e due, da meritarsi a stento i rispettivi appellativi. Nessuno dei due e’ piu’ un’area compatta e manovrabile da un apparato. Entrambi portano valori piu’ ampi di se stessi e potenzialmente trasversali. Roma, da questo punto di vista, e’ la citta’ dove quest’alleanza e’ diventata common sense, fusione, ma cio’ non sarebbe stata possibile, o lo sarebbe stato solo a un livello molto politichese, senza le bandiere della pace. Sono queste ad aver sparigliato tutto e a fare di rispettabili politici come Veltroni dei simboli d’unita’ popolare. Personalmente, sospetto che dietro questo tipo di situazioni ci sia anche il crescere di una nuova classe sociale, una specie di nuova borghesia metropolitana, che in Europa pesa molto; e fra le citta’ italiane, da un punto di vista strutturale, Roma e’ una delle piu’ “settentrionali” (mentre Treviso e’ una tipica cittadina del sud, con le sue zolfatare tecnologicamente arretrate e alimentate a “carusi”). ________________________________________

Società. La Sicilia e’ una societa’ talmente spaccata in due (ricchi e poveri, “galantuomini” e “cappeddi”: mica tanto diversa dall’Ottocento) che la gente riesce a percepire solo dei progetti politici molto radicali. Quando li trova, li prende seriamente in considerazione (il fronte popolare nel dopoguerra; l’antimafia dei primi anni novanta); quando non ne trova, o li riscontra fasulli, rifluisce nel suo povero ma rassicurante clientelismo. Da questo punto di vista, Claudio Fava e’ piu’ emblematico di Crisafulli o Cocilovo. A differenza di costoro, infatti, ha avuto una fase “radicale” (in cui ha vinto) e una fase “politica” (in cui ha perso): gli stessi elettori l’hanno prima premiato e poi punito; per tornare infine a premiarlo nel momento in cui, a torto o a ragione, ha dato l’impressione di esser tornato “radicale” e comunque apertamente ostile al potere. In questo, ci sono elementi di arretratezza prepolitica (i siciliani hanno il concetto di “re-buono”, non quello di politica collettiva) ma anche, tutto sommato, di una certa lucidita’ complessiva: fra Garibaldi e i Borboni, meglio Garibaldi che forse ce la fa; fra il (liberal) duca della Verdura e i Borboni, meglio tenersi buoni i Borboni che almeno danno farina e feste. Nel caso di Fava (e di Orlando, Pintacuda, ecc.) c’e’ l’aggravante di avere emarginato la giovane classe dirigente alternativa che aveva cominciato a crescere attorno all’antimafia e che era la vera speranza “politica” di quegli anni. Questa classe, per quel che le resta da fare (che non e’ poco) deve imparare a contare esclusivamente su se stessa, senza mai piu’ affidarsi a re buoni o cattivi che siano, a sviluppare una cultura unitaria e non da setta, a viversi come cittadini e non come seguaci. A civilizzarsi, insomma. ________________________________________

Economia. Straordinario successo della Kodak, che annuncia un aumento dei profitti di quasi il quaranta per cento (da 112 a 154 milioni di dollari nel giro di un anno). Per festeggiare l’evento, la Kodak ha annunciato il liceziamento di milletrecento lavoratori. ________________________________________

Sante parole. Fassino: “Non vogliamo un Berlusconi e se in passato abbiamo pensato di poterne avere uno anche noi abbiamo sbagliato”. Meglio tardi che mai.
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Antimafia. Incendiati i terreni della cooperativa Libera Terra di Corleone, proprio nelle giornate in cui si preparava la trebbiatura del grano. La cooperativa, che e’ intitolata all’eroe antimafioso Placido Rizzotto, e’ una delle poche ad aver ottenuto in assegnazione terreni confiscati alla mafia (solo duecento su quasi cinquemila beni confiscati).
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Mani Pulite: ricominciamo?. Al via la raccolta di adesioni dei parlamentari per sottoscrivere un disegno di legge sul sequestro cautelativo e preventivo dei beni dell’indagato per corruzione nella pubblica amministrazione, estendendo in pratica la legge antimafia 109/96. Alla proposta, avanzata da Cittadinanzattiva in collaborazione con Libera e Quelli del 118, finora hanno aderito Cgil, Cisl, Movimento di Difesa del Cittadino, Movimento Consumatori, Lunaria, Legambiente , Confconsumatori, Federazione Italiana Superamento Handicap, Movimento del Volontariato Italiano, Unione Nazionale Consumatori, Fondazione Cesar, Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, Sindacato Italiano Lavoratori di Polizia e Coldiretti. Bookmark: http://www.cittadinanzattiva.it
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Cronaca. Messina. Attirava i gatti di strada con dei bocconcini, poi cominciava a bersagliarli con arco e frecce. Sorpreso da una volante, e’ stato arrestato e condannato: purtroppo a soli dieci mesi di arresti domiciliari e non, come sarebbe stato piu’ equo, a qualche po’ di galera con annesse nerbate. Il ragazzo si chiama Rosario Magri’ ed ha quarant’anni.
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Persone. Alcuni vedono piu’ lontano degli altri, e cosi’ Otello Urso, che e’ stato un compagno siciliano. Non giocava in squadre importanti e presuntuose ma da semplice mediano, nell’Arci, il primo pezzo della sinistra “ufficiale” a credere decisamente – dalla stagione dell’antimafia, quasi vent’anni fa – non piu’ nelle burocrazie di partito ma nella societa’ civile. Come una pianta su un terreno difficile, ma che alla fine e’ cresciuta. Non so come la chiameranno alla fine, questa forma moderna di democrazia. Comunque dentro di di se’ avra’ anche un pezzetto di lui. ________________________________________

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Questo sito nacque alla fine del 1999 con l'obiettivo di offrire un contributo alla riflessione sulla crisi della democrazia rappresentativa e sul ruolo dei mass media nei processi di emancipazione culturale, economica e sociale. Per alcuni anni Nonluoghi è stato anche una piccola casa editrice sulla cui attività, conclusasi nel 2006, si trovano informazioni e materiali in queste pagine Web.

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