Nonluoghi Archivio È tornato lo Zio Sam: lavora per Forza Italia…

È tornato lo Zio Sam: lavora per Forza Italia…

Cara Nonluoghi,
è tornato lo zio Sam! Quel signore pelato ed ingrigito, con in testa un cilindro a stelle e strisce che ti puntava contro l’indice dicendo “I want you” (“Voglio te”), per cercare di convincere i giovani americani ad arruolarsi volontari nella guerra del Vietnam (1965-75), conflitto che causò 7.300.000 vittime fra morti e feriti – ovviamente in stramaggioranza civili – secondo le stime degli Usa. Stavolta l’arzillo vecchietto è sui muri che tappezzano le città d’Italia con un altro obiettivo: non ha perso un capello, ha cambiato cilindro – adesso ha quello tricolore – ti punta contro lo stesso dito e dice la stessa frase, ma ora invita ad arruolarsi al partito politico che ha vinto le elezioni nel 2001, che ha avviato la sua campagna tesseramenti. Il parallelismo è imbarazzante e pieno di cattivo gusto, visto i tempi che stiamo vivendo e considerato il coinvolgimento del nostro esercito nella guerra all’Iraq, spesso paragonata con la triste vicenda dei vietcong.
E’ una cosa che fa pensare. Ancora di più se si rileggono le dichiarazioni che il Presidente del Consiglio ha rilasciato la scorsa settimana davanti ai principali dirigenti delle industrie armiere italiane. “Sarò il vostro commesso viaggiatore. Lo sto facendo: credo che attirerò l’attenzione dei miei colleghi su questo nuovo prodotto della tecnologia italiana all’avanguardia nel mondo”, riferendosi al caccia militare M-346 (produzione Aermarchi, gruppo Finmeccanica).

Il pensiero diventa ancora più preoccupante se si guardano i dati della Presidenza del Consiglio: l’Italia è arrivata ad oltre 19 miliardi e mezzo in spese militari e siamo il terzo Paese al mondo in fatto di esportazioni di materiale bellico: nel 2003 abbiamo venduto armi per un valore pari a 1282 milioni di euro, il 39% in più rispetto all’anno prima e il 48,5% in più rispetto al 2001; fra i nostri affezionati clienti figurano stati in guerra (India, Pakistan…), che violano diritti umani (Nigeria, Arabia Saudita, Malesia…), altamente indebitati (Argentina, Bangladesh) o sotto embargo europeo (Cina). D’altra parte, zio Sam mica conosce le regole della 185/90!
Accidenti! Ho una pulce nell’orecchio: non è che il governo fa gli occhi belli platealmente, parlando di pace e sostegno alle popolazioni più povere e poi sommessamente – ma neanche troppo – s’impegna in direzione completamente opposta? E’ possibile che chi ci governa si senta perennemente in trincea e continui a puntare sulla filosofia della “guerra giusta” per avere solo vantaggi economici? Alla nostra maggioranza spiace realmente questo stato di guerra preventiva permanente, se continua ad investirci sopra e a sfruttarne gli interessi che ne derivano?
Il prossimo manifesto elettorale, probabilmente, vedrà l’imprenditore più ricco d’Italia, sorridente e in doppiopetto, campeggiare fiero con, sullo sfondo, il solito cielo azzurro. Lo slogan: “Armiamoci e votate”. Ma zio Sam non resterà disoccupato.

Michele Speca
Centro Khorakhané Lecco

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