Quattro appuntamenti con “Bicicrazia. Pedalare per la libertà” sono in programma dopo la presentazione svoltasi a Milano il mese scorso.
Zenone Sovilla sarà a Trento (libreria Einaudi) sabato 30 ottobre alle 18; a Firenze (libreria Feltrinelli) domenica 7 novembre alle 12 (con una biciclettata in città come prologo); a Roma (Feltrinelli Orlando) venerdì 12 novembre alle 18.30 e a Napoli (Feltrinelli Libri e Musica) sabato 13 novembre alle 12 (con bicifestazione in piazza dei Martiri alle 11 movimentata dai Cicloverdi).
A Firenze con l’autore ci saranno Paola Cucchi, Bici G8, e Massimo Parrini, Wwf Firenze;: coordinerà Lorenzo Guadagnucci, giornalista. Arriveremo in libreria in bicicletta, ritrovo: piazzale delle Cascine (davanti alla facoltà di Agraria) ore 10,30.
A Roma con Sovilla interverrà Marco Pierfranceschi, presidente dell’associazione A ruota libera – Fiab di Roma (affiliata alla Federazione italiana amici della bicicletta).
A Napoli l’autore sarà affiancato da Antonio Daniele, presidente dei Cicloverdi.
“Bicicrazia” è un breve saggio nel quale l’Autore guarda alle problematiche della mobilità (e dell’urbanistica) nel quadro generale del sistema di mercato e dei costi sociali che genera (tra i quali quelli addebitabili al trasporto motorizzato) nonché dell’inerzia e dei ritardi istituzionali che in proposito caratterizzano l’Italia (dal governo centrale alle amministrazioni locali).
Il volume ha una prima parte in cui affronta le questioni della velocità degli spostamenti e del consumo energetico, cui si aggiunge un’analisi dei costi sociali del mercato con particolare riferimento ai trasporti (sono riportate alcune indagini che rivelano dati empirici impressionanti in termini di morbilità e mortalità umana).
Le politiche di promozione della bicicletta sono al centro di un lungo capitolo nel quale si riportano gli appunti presi a una conferenza internazionale in Norvegia cui partecipavano tecnocrati, militanti ciclofili e altri studiosi della materia che esponevano nel dettaglio le esperienze dei Paesi nordici, ma anche della Gran Bretagna e dell’Australia.
Il libretto, descrive alcune forme di impegno civile per una mobilità libera e pulita (citando tra l’altro gli Amici della bici e Critical mass) e una serie di esempi concreti di follia politica, tecnica e amministrativa in termini di mobilità e di spazi negati alle biciclette.
Ripetuti nel testo sono i riferimenti all’impegno politico sul tema dell’umanizzazione della mobilità come strumento che colpisce indirettamente (ma talora anche in modo diretto) il sistema dei poteri, la sua organizzazione gerarchica e la sua tendenza maligna a rendere le vittime complici (obbligati e non sempre inconsapevoli) di un meccanismo di dominio che – anche nel traffico – genera sofferenza, malattia e morte per il benessere di una minoranza privilegiata.
Inoltre, c’è un accenno al totale impazzimento del trasporto merci (su gomma) in Europa, un altro dei fenomeni generati da un modello economico irrazionale e dannoso. Nella parte finale sono descritte alcune esperienze di percorso urbano (a Roma, a Napoli e altrove) e alcuni viaggi; in appendice, alcune note utili a chi va in bicicletta e un manifesto americano per l’urbanistica sostenibile.
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LA QUARTA DI COPERTINA
Uno dei risultati del pensiero unico neoliberista applicato alla società è l’esplosione del traffico motorizzato Le conseguenze dannose di questo fenomeno si articolano su vari livelli: tra i più vistosi, il soffocamento dei centri abitati, che genera malattia e morte di esseri umani. In un sistema complessivo nel quale l’individuo e la collettività devono accollarsi i costi sociali provocati dalle dinamiche del mercato, sono in ritardo, eternamente alla rincorsa di un’emergenza, anche le iniziative istituzionali per rendere all’universalità dei cittadini, almeno, l’aria pulita.
I fallimenti di queste politiche sono addebitabili, tra l’altro, all’ottuso ostruzionismo nei riguardi di uno strumento come la bicicletta, che nell’ambito delle scelte italiane di urbanistica e mobilità viene ancora relegata al rango di giocattolo per il tempo libero.
L’Autore, avvalendosi di una mole di dati empirici e delle testimonianze di numerosi esperti stranieri, dimostra che la bicicletta può essere, al contrario, il mezzo di trasporto sano attorno al quale costruire una svolta radicale, per una mobilità libera e pulita.
La bici, integrata ai mezzi collettivi, con le innovazioni urbanistiche e sociali derivanti da questa rifondazione, consentirebbe di ripristinare condizioni decenti nell’atmosfera e di catalizzare il benessere delle persone, svolgendo funzioni di prevenzione sanitaria.
Inoltre, nel roboante contesto attuale annichilito dai motori e dalla mercificazione bellica della vita, bicicletta è sinonimo di socialità, partecipazione democratica, nonviolenza, convivenza solidale. Dall’emergenza dello smog all’utopia della bicicrazia.
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Zenone Sovilla (Belluno, 1964), già attivo in movimenti ecopacifisti italiani e stranieri, è un giornalista-editore che va in bicicletta.
Michele Boato, tra i fondatori delle prime liste verdi d’Italia, è direttore dell’Ecoistituto del Veneto Alex Langer e della Rivista Gaia, ecologia, nonviolenza, tecnologie approriate. ZENONE SOVILLA
“BICICRAZIA. Pedalare per la libertà”
Prefazione di Michele Boato, Saggistica, maggio 2004, p. 156, 10 euro
www.bicicrazia.it